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Amazon e sindacati: un punto di svolta

Ornella La Tegola, Ricercatrice di Diritto del Lavoro nell’Università di Bari Componente del Comitato Tecnico Scientifico di Open Corporation

Il protocollo sulle Relazioni Industriali firmato da Amazon con le organizzazioni sindacali e con il Governo il 15 settembre 2021 è un potenziale punto di svolta nel sistema di relazioni tra le parti sociali coinvolte.

Vediamo perché. Nell’intestazione si legge che il Protocollo definisce un “sistema condiviso di relazioni industriali”. Orbene, le relazioni industriali descrivono l’insieme delle interrelazioni tra tre soggetti (imprenditori, prestatori di lavoro organizzati e organi pubblici) che agiscono in un certo contesto (variabile per una serie di motivi) e che si pongono come obiettivo la fissazione di regole, o, se si preferisce, di un meccanismo di controllo del sistema produttivo. Nel tempo il metodo relazionale è cambiato, si è evoluto abbandonando il metodo della concertazione fino ad avvicinarsi a quel modello di dialogo sociale regolamentato a livello comunitario, scelto perché ritenuto idoneo a distinguere meglio le reciproche responsabilità e a raggiungere gli obiettivi prefissati. Non è questa la sede per tracciare le differenze (significative) fra l’uno e l’altro modello di relazioni industriali, basti solo pensare che per il “Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia” presentato nell’ottobre 2001 dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, oggetto del dialogo sociale sono solo le materie che non comportano un impegno di spesa a carico del bilancio dello Stato, cioè quelle che sono tipicamente di competenza delle parti sociali. Ovvero proprio quelle oggetto del Protocollo oggi in commento. Ora, senza volerne ridimensionare la novità, che succede se Amazon non rispetta uno degli impegni assunti nel Protocollo sulle relazioni industriali? In buona sostanza nulla. A dispetto della “condivisione” richiamata nella rubrica del Protocollo, da un punto di vista squisitamente giuridico non c’è molto che la controparte possa fare.

Ma la “svolta” c’è, perché l’aver scritto nero su bianco che Amazon applica il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione per tutti i suoi lavoratori e che gli impegni assunti nel Protocollo sono “condivisi” potrebbe avere delle conseguenze positive. Ovvero che gli impegni assunti nel Protocollo sulle Relazioni Industriali diventeranno materie di trattativa nel prossimo rinnovo contrattuale e, all’esito della trattativa, questi impegni diverranno veri e propri rapporti obbligatori tra i soggetti collettivi. In altre parole, qualcuno degli impegni richiamati nel Protocollo, come ad esempio il confronto periodico sulle problematiche del settore e-commerce, anche in funzione del futuro rinnovo del contratto collettivo e il confronto preventivo sulle strategie di sviluppo aziendale e di investimento negli ambiti territoriali, entreranno in quella che i manuali di diritto sindacale definiscono la parte obbligatoria del contratto collettivo e ciò comporterà ben precisi effetti giuridici tra le parti. Le clausole contrattuali con funzione obbligatoria, infatti, hanno ad oggetto doveri, obblighi e responsabilità vincolanti per i soggetti collettivi, il cui mancato rispetto è tutelato nelle sedi opportune. La buona novella, allora, è il preannuncio di quello che potrebbe essere e cioè che le regole che le parti sociali si sono date per governare il sistema potrebbe arricchirsi, ad esempio, di diritti di informazione e di consultazione sindacale periodici sulle questioni caratterizzanti l’e-commerce funzionali al rinnovo del CCNL, preventivi rispetto alle scelte strategiche della società con riguardo sia al suo sviluppo che ai suoi investimenti, costanti per il monitoraggio degli andamenti occupazionali anche per favorire la crescita e la continuità occupazionale e finalizzati all’accertamento di trattamenti economici e normativi in linea con quanto disposto nella parte normativa del contratto collettivo e coerenti per tutte le lavoratrici e lavoratori di Amazon. Insomma, possiamo affermare che le potenzialità di questo Protocollo sono notevoli. Ora vedremo come la fissazione di queste regole del conflitto nel settore dell’e-commerce entrerà a far parte del prossimo rinnovo contrattuale e come cambierà la dinamica delle relazioni tra le parti sociali.

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