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UNI Global Union rilascia principi per la contrattazione collettiva per promuovere i diritti dei lavoratori/ delle lavoratrici da remoto

UNI Global Union

La rapida diffusione del virus Covid-19 dal febbraio 2020, e i conseguenti confinamenti, ha accelerato l’ascesa del lavoro a distanza. Per sostenere i sindacati di tutto il mondo che stanno negoziando le condizioni di lavoro per questa tendenza crescente, UNI Global Union – con il sostegno di UNI Finance, UNI ICTS e UNI P&M – ha organizzato un webinar di alto livello il 23 febbraio 2021 per lanciare i principi-chiave UNI per far avanzare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici a distanza.

Queste linee guida aiutano a garantire che il mondo del lavoro in evoluzione concili le richieste dei datori di lavoro con quelle dei lavoratori/delle lavoratrici per una maggiore flessibilità, salvaguardando le protezioni dei lavoratori/delle lavoratrici. Le linee guida sono incentrate sul valore fondamentale che cambiare la posizione geografica del lavoro non altera il rapporto di lavoro.

“La pandemia ha accelerato la crescita del lavoro a distanza, e questi principi assicurano che questo sviluppo non stimoli altre tendenze, in particolare la creazione di lavori precari, l’indebolimento delle protezioni sociali e l’indebolimento della contrattazione collettiva”,

Christy Hoffman

ha detto Christy Hoffman, Segretaria Generale di UNI Global Union.

“Durante il Covid, i sindacati hanno ottenuto il diritto alla disconnessione, il rimborso dei costi del lavoro a distanza e la fine della sorveglianza invasiva, e andando avanti, dobbiamo continuare a innovare e condividere le migliori pratiche per proteggere i diritti dei lavoratori / delle lavoratrici a distanza”,

Christy Hoffman

ha continuato.

Le implicazioni del lavoro a distanza e della contrattazione collettiva sono di ampia portata. I datori di lavoro non possono usare il lavoro a distanza come arma per indebolire i sindacati, minare la contrattazione collettiva e diminuire il dialogo sociale. Né può essere usato come scusa per tagliare posti di lavoro e salari o ristrutturare su larga scala attraverso il “digital off-shoring” (delocalizzazione digitale).

Il lavoro a distanza non dovrebbe essere usato per diminuire o ostacolare il diritto dei lavoratori/delle lavoratrici a formare o aderire a un sindacato o per ostacolare i diritti, le attività e l’organizzazione dei sindacati. Le aziende non dovrebbero escludere i lavoratori/le lavoratrici a distanza dalla determinazione delle soglie di contrattazione e dovrebbero avere i mezzi per partecipare alle elezioni e alle votazioni riguardanti le azioni collettive.

“Non dobbiamo fare una distinzione tra lavoratori/lavoratrici e lavoratori/ lavoratrici a distanza”,

Angelo Di Cristo

ha detto Angelo Di Cristo, capo dipartimento di UNI Finance.

“Sono tutti lavoratori /lavoratrici e devono essere trattati allo stesso modo con uguali diritti e tutele”.

Angelo Di Cristo

Salvo una crisi come una pandemia di coronavirus, qualsiasi passaggio al lavoro a distanza deve essere volontario, e dovrebbe sempre essere negoziato con l’equilibrio vita-lavoro, la minimizzazione della sorveglianza, la non discriminazione e la neutralità di genere come priorità chiave.

Poiché il lavoro a distanza spesso risparmia i costi operativi associati ai luoghi di lavoro tradizionali, i datori di lavoro dovrebbero sostenere le spese relative al lavoro a distanza. I datori di lavoro devono anche rimanere responsabili per la salute e la sicurezza dei lavoratori/delle lavoratrici a distanza, compresa la fornitura di un’assicurazione completa e la responsabilità civile, il congedo per malattia, ambienti di lavoro di qualità, ergonomia e luoghi di lavoro senza violenza.

Questi principi fondamentali, e gli altri discussi in questo documento, sono fondamentali per il successo delle persone che lavorano fuori dai luoghi di lavoro tradizionali. Garantiscono che i lavoratori/le lavoratrici e i datori di lavoro possano beneficiare reciprocamente della crescita del lavoro a distanza. Soprattutto, assicurano che lavorare a distanza non significa lavorare senza diritti.

L’insieme completo dei principi è qui sotto:

  • I datori di lavoro devono garantire la libertà sindacale e la contrattazione collettiva per i lavoratori/le lavoratrici che svolgono la prestazione lavorativa da remoto.
  • Il telelavoro non dovrà minare i diritti dei lavoratori /delle lavoratrici e il rapporto di lavoro con i dipendenti.
  • l sistemi di sorveglianza per monitorare i dipendenti che svolgono la prestazione lavorativa da remoto dovranno essere usati con moderazione.
  • Il telelavoro dovrà essere volontario.
  • I datori di lavoro dovranno rispettare il normale orario di lavoro e il diritto alla disconnessione.
  • I datori di lavoro continueranno a essere responsabili della salute e sicurezza dei dipendenti.
  • I datori di lavoro saranno responsabili delle attrezzature necessarie per lo svolgimento del telelavoro e dei costi associati alla postazione di lavoro da remoto.
  • Il telelavoro dovrà essere ‘neutrale dal punto di vista del genere’ e aperto a tutti.
  • I dipendenti che svolgono la prestazione lavorativa da remoto dovranno avere lo stesso accesso alla formazione e all’evoluzione della carriera offerti ai dipendenti che lavorano in presenza.
  • Prima di iniziare o prolungare le regole del telelavoro, le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro dovranno valutare molto attentamente le conseguenze che dovranno anche essere documentate.

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